Volti, mani, fiati, voci, ogni volta diversi, si alternano su un palco in formazioni di cinque o sei per volta. Si incontrano ogni settimana, come atleti che si allenano sul ring. Si divertono, si mettono alla prova, creano assecondando un flusso di improvvisazione, seguendo le evoluzioni e le sensazioni del momento, portando nel gruppo l’esperienza di ogni singolo. Le loro melodie si incrociano e nasce il Crossroads Improring, un progetto napoletano, un vero e proprio collettivo in continua crescita che per molti parte da una preparazione jazz ma che intende andare oltre i confini di generi prestabiliti.
Come abbiamo già discusso con Fabrizio Elvetico l’improvvisazione è il linguaggio contemporaneo per eccellenza anche se rischia di diventare un genere manieristico che si accartoccia su se stesso svelandosi “accademico”. Proprio contro questa tendenza nascono Na-To vs Nato e Crossroads Improring, progetti di cui Elvetico fa parte. “Non c’è niente di preparato, non c’è nessuna partitura, non c’è nessuna tonalità: c’è solo pulsazione, istinto, interplay”. Partendo da un’idea del “Franco Ferguson” di Roma, il “Crossroads Improring” vuole estendere l’idea della libera improvvisazione coinvolgendo musicisti diversi con l’obiettivo di creare partecipazione, collaborazione e musica nuova.
Crossroads Improring – Set 2
Daniele Sepe – sax
Tommy de Paola – tastiere
Ciro Riccardi – tromba
Stefano Costanzo – batteria
Umberto Lepore – basso
Marco Pedicini – chitarra
Crossroads Improring – Set 3
Massimo Imperatore – chitarra
Roberto Porzio – tastiere
Salvatore Rainone – batteria
Vincenzo Lamagna – basso
Riccardo Villari – violino
Crossroads Improring – Set 4
Ron Grieco – basso
Roberta Nasti – voce
Jack D’Amico – tastiere
Andrea De Fazio – batteria
Crossroads Improring – Set 5
Marcello Giannini – chitarra
Fabrizio Elvetico – elettronica
Pasquale Marino – tromba
Umberto Paudice – tastiere
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