Roberto Angelini

Posted novembre 20th, 2012 by radiocometarossa & filed under Live, Radio.

Lap steel, varie tastiere, chitarra acustica, loop stations, theremin e microfoni circondano in un abbraccio Roberto Angelini, un ragazzo alto e scapigliato, intrappolato fra i suoi strumenti proprio come un bambino che, pieno di entusiasmo, costruisce con i lego qualcosa di ambizioso e allo stesso tempo di accessibile e concreto. La barricata di strumenti non lo allontana da un pubblico folto, attento e curioso. Lui cerca di divincolarsi da essa, si alza in piedi, si arrampica sullo sgabello, proprio per non mettere distanze.
Ha gusto Roberto, è delicato e conquista con lentezza, con termini semplici, in modo non invasivo, prorompente o pretenzioso: la sua musica sembra chiederti “permesso, posso?” e quando entra ti scivola accanto come una fresca carezza mattutina. Rispecchia il carattere solare e contagioso di chi la compone. Se parlassimo di pop con influenze raffinate non rischieremmo di sminuirla, e l’Italia ha un forte bisogno di riscattare questa accezione. Un pop con sfumature quasi ambient e arricchito da scariche elettriche, scritto in modo avvincente da chi ha ascoltato molta musica, sin da piccolo, senza improvvisarsi, accompagnando suoni del passato e del presente ad una voce calda e che si accosta al buon cantautorato di Max Gazzé, Niccolò Fabi e Pier Cortese.
Non viene celato un debole per Nick Drake, non mancano spunti eruditi dal mondo del jazz e del blues né slanci sperimentali come il campionamento dell’olio che frigge i falafel, ma soprattutto non manca la voglia di suonare e condividere musica, sorrisi e aneddoti con un pubblico ammaliato per più di due ore.
Se i vostri ricordi sono fermi al vecchio Gatto Matto vi invito ad ascoltare e scoprire un musicista cresciuto che, affascinato dallo strano caso di Phineas Gage, crea il suo solco con consapevolezza e passione, manovrando materiale esplosivo senza timore.