The Bone Machine

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LA DIABOLICA PERVERSIONE DEL ROCK ‘N’ ROLL CI MANDA IN (AL) TILT!

ZOMBIES, DIAVOLI E DONNINE INVADONO LE NEBBIOSE PALUDI IRPINE.

The Bone Machine: live @ Tilt! – Avellino “Città dei morti”, Ferragosto 2014

Di Paolo Spagnuolo

 

The Bone MachineLo ammetto, ci sono alcune r’n’r bands che per me, da studioso di cinema di genere, hanno una facoltà di fascinazione molto alta. Senza entrare nei dettagli di stili e influenze per non allargare troppo il discorso, in ambito rock il rockabilly di  “seconda generazione” è stato quello che più si è ispirato ad un certo tipo di produzioni cinematografiche. In questo genere musicale gli omaggi al cinema grindhouse/exploitativo degli anni ’50/’60 non si contano e sono tutti molto divertenti e corroborati da una musica che, accelerando, mantiene lo spirito primitivo e un po’ luciferino del rock and roll. Bene, i The Bone Machine sono a tutti gli effetti – e scusate la banalità – i Meteors italiani; il giorno di Ferragosto hanno dato prova di ciò che ho scritto al Tilt!, locale irpino inaugurato solo il giorno prima di questo show. I TBM salgono sul palco verso le 23,30, dopo l’apertura affidata agli Any Dirty Party. Il trio laziale indossa, come da copione, le classiche maschere da “luchadores” messicani e danno vita ad uno spettacolo che mantiene appieno le aspettative del numeroso pubblico presente (anche se in molti hanno preferito godersi il concerto sotto il più fresco porticato esterno e non all’interno dell’ospitale location). Quello del Tilt! è il loro secondo concerto a cui ho assistito e il gruppo continua a mantenere alti i suoi standard di divertita depravazione r’n’r. Poi, personalmente, apprezzo sempre molto chi ha il coraggio di cantare in italiano. L’ultimo disco, Giù nel mio inferno (2013, Billy’s Bones Records), affolla inevitabilmente la scaletta del concerto con brani come Twist dell’Esorcista, Surf nella palude morta e le punkeggianti Libero e selvaggio e Abbiam portato birra alla tua festa. La durata del concerto, che sfiora gli 80 minuti, ha permesso anche l’inserimento di numerosi brani, quasi dei classici, dei dischi precedenti come Rock&Roll zombie e Febbre d’amore. Molto apprezzata dalle prime file la cover selvaggia di Viva la revolution (The Adicts). Concerto notevole sotto tutti i punti di vista e divertimento assicurato per tutti. Poi d’altronde, sono o non sono la banda che suona le nostra ossa?!

 

È giusto sottolineare che anche il Tilt! ha fatto la sua parte, facendo intravedere delle notevoli potenzialità nell’ambito della musica dal vivo in Campania, bisognerà correggere solo delle piccole imperfezioni del suono. Ma ovviamente – a sole 24 ore dall’inaugurazione – non si poteva chiedere di più. Sicuramente diventerà un punto di riferimento tra i tanti che già offre il capoluogo irpino, città molto viva e recettiva in campo musicale.

 

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