Quando gli Amin Dadà (ex Bokassà) incontrano i Maybe I’m nulla è scontato, ogni volta è un concerto diverso. Lo scorso 26 luglio, dopo una lunga playlist dedicata a Tropicàlia, al Bar Pino di Campagna per la rassegna musicale Sol-Palco gli Amin Dadà, all’urlo di Paraponziponzipò e con nuove ispirazioni, tornano a suonare con i Maybe I’m, più precisamente con Nando, voce e chitarra del duo. Dall’afro-punk al rural-blues le due realtà, l’una pugliese e l’altra della provincia di Salerno, si incontrano in un rituale sempre più estremo e concitato, che dal lavoro realizzato insieme sfocia nell’improvvisazione. C’è la psichedelia ma anche il noise, una chitarra Frippertronica e l’altra che omaggia il blues del Mississippi ma anche quello del tuareg berbero Goumar Almoctar “Bombino”, in un incontro fuori dal tempo tra gli Ex e Jimi Hendrix. Non mancano i “classici” dei vecchi Bokassà come Parbleu! (ma iè marrò) e quel tocco di misticismo che ci piace tanto.
Ispirati da una cerimonia voodoo celebrata il 14 agosto 1791 alla quale presero parte gli schiavi di Santo Domingo, le cui rivolte in seguito resero Haiti la prima repubblica nera al mondo, i Maybe I’m decidono di chiamare Bwa Kayiman il loro disco “sciamanico”, quello che segue Homeless Ginga, il debutto impeccabile. I Bokassà invece passano da un violento dittatore all’altro trasformandosi, dopo la sostituzione del batterista, in Amin Dadà. Stefano Solquest e Jacopo (senza Giuseppe che in solitaria è Superfreak) formano gli HYSM?duo, autori di un vinile che spazia fra il prog e l’avanguardia: Science In Action. Il Sol-Palco proseguirà il 2 agosto con Maleizappa.