Lo scorso 18 giugno, in occasione della seconda anteprima del Mas Fest (qui il post dedicato al primo appuntamento), incontriamo al Godot Art Bistrot il duo di Los Angeles Big Sir. E’ con grande piacere che ritroviamo Lisa Papineau, già approdata ad Avellino lo scorso novembre durante la rassegna Chiedi Asilo. Ad accompagnare la sua splendida voce, che ha all’attivo collaborazioni con M83 ed Air, stavolta c’è Juan Alderete, bassista di The Mars Volta. Sono in tour per promuovere sia il loro terzo lavoro intitolato “Before Garden After Garden” (pubblicato a inizio Febbraio 2012 da Rodriguez Lopez Productions) che “Digital Gardens”, un album in cui remixano e ripropongono i brani del precedente, anche in versione live.
Difficile inquadrare i Big Sir in un genere: mescolano tonalità di R&B, Jazz e Hip Hop con tocchi di Elettronica. Passaggi con ritmi da breakbeat e attitudine Trip Hop, grande originalità, stile minimale e scarno che mette in risalto le grandi capacità dei due musicisti: Juan accarezza il basso, prepara le basi e dà il suo supporto con i cori, mentre Lisa dà la sua impronta unica sia nel cantato (paragonato da Tori Amos al suono di un flauto) sia nella performance sul palco: gesti da marionetta, da robot, come concatenati in una coreografia di danza moderna in cui si vuole sottolineare l’alienazione dalla propria vita, il freddo distacco dalle proprie sofferenze, per allontanarle da sé e andare avanti. E Lisa di sofferenze ne ha patite tante, a partire dal cancro che l’ha accompagnata durante la stesura e registrazione di Blood Noise. Ma la forza che trapela dalla sua voce è reale, tutta raccolta in quel corpo sottile e fragile all’apparenza.

reportage Claudia D’Aliasi
foto, audio e video Al. Farese

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