Ad Avellino ci sono ragazzi validi che come unica sfortuna hanno avuto quella di nascere e crescere proprio qui, in una città decadente, abbandonata a se stessa e che dà pochissime speranze lavorative e di espressione. Ma Ermanno, Raffaele, Andrea e gli altri non si sono fermati davanti agli ostacoli, rappresentati, per esempio, dalla mancanza di fondi e di materiale tecnico: rimboccate le maniche, armati di forza di volontà, hanno messo in piedi un’opera prima degna di nota, quasi a costo zero e impiegando al massimo le loro capacità.
Stiamo parlando del lungomentraggio “The Underdog” di Ermanno Bonazzi, un film che mescolando il comico e il drammatico scaturisce risate amare e nervose nel mostrarci una faccia ricostruita (ma reale) della nostra attualità. Criminalità organizzata, droghe, poliziotti corrotti, raccontati dal punto di vista di Roccia e di suo fratello che sono nei guai a causa di un debito col capoterritorio. L’underdog è quel giocatore di poker che ha in mano le carte peggiori e può rappresentare una giusta metafora per chi, come noi, in questo posto sceglie di “scommetterci”…
Una ventina di attori, in maggioranza non professionisti, e una sorta di rete di collaborazioni, formata dai ragazzi di Kanaka Progect, di Wankai, fino ad arrivare a barbieri e baristi che hanno offerto una mano, rendono “The Underdog” un lavoro collettivo, in cui l’aiuto di tutti è stato fondamentale. Sarà bello riconoscere nei fotogrammi i luoghi della nostra periferia, fatta di bellissimi murales ma anche, purtroppo, di luoghi trascurati, quando assisteremo alla prossima proiezione del film, domenica 16 marzo alle ore 21 alla Biblioteca di Atripalda. La prima, lo scorso 30 gennaio all’ex asilo Patria e Lavoro, è stata affollatissima, con grande sorpresa del regista.
Tutto è curato nei dettagli, fino alle musiche che sono di artisti irpini, come Forlai (presente alla conclusione del podcast), gli Slow Motion Genocide, i Lies e altri.
Il messaggio è chiaro: qui c’è tanto potenziale che andrebbe sostenuto con una politica adeguata, perché l’autoproduzione ha dei vantaggi (come la libertà totale di gestirsi ed esprimersi) ma anche dei grossi svantaggi, perché purtroppo non si campa di sola arte, e produrla ha un costo che difficilmente viene recuperato. Nel nostro caso “The Underdog” ha ancora tanta strada da percorrere, perciò facciamo i nostri auguri allo staff che lo ha realizzato.
Abbiamo incontrato il regista e sceneggiatore del film, Ermanno Bonazzi (Bonzo Production), e il tecnico del suono nonché produttore e compositore Raffaele Landi, conosciuto in ambito musicale come Raftek. Insieme questi giovani hanno “valorizzato la nostra provincia”, carica di ragazzi capaci e che si dedicano al fare, nonostante le difficoltà.
The Underdog – Intervista
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