Lucertulas

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Ieri al Freqency di Pomigliano D’Arco (Napoli) la Cometa Rossa si è imbattuta in una serata in cui il Rock ha fatto da padrone regnando indiscusso e prendendoci a calci e pugni senza pietà. Ad aprire ecco i Panic Clown, un gruppo napoletano avvincente con sonorità anni ’90 e una voce femminile, quella di Valentina Ambrosino, fra le migliori sentite negli ultimi tempi. Alcuni di loro suonano anche negli Small Tile. Il pubblico si riscalda ed è pronto per accogliere i Lucertulas: uno tsunami che non può lasciarti illeso e ti travolge inghiottendoti con chitarre distorte, ritmi serrati, forza brutale che risultano dall’unione di noise, hardcore e furia omicida. I Lucertulas fanno casino, ma dietro quel muro di suono, che è il primo a colpirti, c’è un equilibrio in cui tutto è studiato alla perfezione.

scalettaIl gruppo si forma nel 2003 con il nome iniziale di Superlucertulas. Dopo il loro primo lavoro “Homo Volans” per l’etichetta indipendente 8mm Records (disco che li porta a suonare con gruppi come Oneida girando per l’Italia, la Francia e la Germania), la formazione cambia diverse volte e, messo via il “super”, vede attualmente Christian Zandonella alla chitarra, Luca Bottigliero alle percussioni e Federico Aggio al basso e alla voce. Sul palco Christian è momentaneamente sostituito da Federico Dionisi. L’esibizione prevede un paio di pezzi contenuti nel nuovo disco (in attesa di missaggio) e quelli di “The Brawl”, il loro terzo lavoro che nel 2010 viene co-prodotto da Macinadischi e Robotradiorecords. The Brawl ha un bel packaging cartonato, decorato con i disegni di Michele Bubacco ed esce dopo “Tragol De Rova” realizzato con l’aiuto di Giulio Ragno Favero (ex One Dimensional Man, Putiferio, Teatro Degli Orrori).
Ma adesso passiamo all’intervista:

Luca, hai suonato nei Mesmerico e nei One Dimentional Man, da quanto tempo sei approdato nei Lucertulas e come hai conosciuto Cristian e Federico?
Luca – Sono due anni che suono nella band, conosco Federico da una vita, era da tanto che volevamo suonare insieme e mi ha invitato ad entrare nel gruppo. Così ho conosciuto anche Christian.

Ciascuno di voi vive in città separate… dove vi incontrate?
Luca – E’ difficile beccarsi, proviamo soprattutto sul palco, sono i live che ci aiutano nel rodaggio!

Ci sono delle band che vi hanno influenzato in qualche modo?
Federico – Mi piacciono gli Shellac, i Jesus Lizard e gli Oxbow. Ascolto volentieri anche Wagner… e odio il reggae!
Luca – Ascolto di tutto, dal rock al noise, dallo sperimentale all’elettronica… sono curioso e non ho limiti perché credo nell’importanza di mantenersi aperti ad ogni tipo di influenza, anche inconscia.

Federico, di cosa parlano i testi di The Brawl? perché ce ne sono 4 in italiano e gli altri sono in inglese?
Federico – Alcune canzoni sono state tradotte o scritte in italiano solo per la versione in vinile del disco. Non mi piace il cantautorato. Nei miei testi non parlo di me ma racconto storie con vari personaggi, dal marinaio alla suora al vecchio uomo che ha cercato di uccidere la moglie con l’accetta, che è una storia vera (“the old man”, ndr). 8 ore parla delle morti bianche e ormai la canto solo in italiano, mettendo da parte la versione in inglese.
lucertulasThe Brawl significa la rissa…
Federico – sì, è la scazzottata, un’azione violenta senza una precisa motivazione. Diversamente da “struggle” che è la lotta con una finalità, “brawl” è qualcosa di viscerale e insensato. Il titolo mi è stato suggerito da un tizio irlandese di cinquant’anni, eravamo fuori ad un bar…

State lavorando ad un disco nuovo?
Luca – Lo abbiamo appena terminato, la settimana scorsa. Adesso si torna in studio per missarlo. Presto sarà pronto per tutti voi.

una sola raccomandazione: vietato ai deboli di cuore…

Licenza Creative Commons

Quest’opera di Radio Cometa Rossa è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.

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