Calibro 35

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IRPINIA CALIBRO 35.

LA MALA SUONA: LA POLIZIA NON INTERVIENE!

Di Paolo Spagnuolo

Calibro 35


È molto difficile scrivere un report di un concerto.

È molto facile scrivere un report di un bel concerto.

Questa volta non avrò problemi. Tanto per cominciare nel modo più chiaro possibile, inizierò con una prova empirica: i Calibro 35 sono a metà del loro set, stanno eseguendo Stainless Steel brano tratto dal nuovissimo LP (si, LP, scrivere CD sarebbe poco a tema, anche se c’è anche questo formato disponibile) Traditori di Tutti (RecordKicks, ottobre 2013). Quello che succede durante l’esecuzione della canzone lo potete vedere tra il minuto 3:18 e il 3:49 del video incluso di seguito. È forse solo un dettaglio, un piccolo contrattempo, ma la gag tra Luca Cavina (basso) e Fabio Rondanini (batteria) può dare un’idea di come i Calibro 35 siano capaci di divertirsi davvero sul palco.

Ho visto bands sbadigliare durante i live… Divertirsi per far divertire e intrattenere è la regola per i Calibro 35 che avevo già visto in altre tre occasioni. Da ciò ho notato progressi continui. Quella che hanno offerto al numeroso e partecipe pubblico dell’irpino Qubiq, è stato uno spettacolo davvero notevole. Sempre in bilico tra brani tiratissimi e pause funk o psichedeliche più meditative e d’atmosfera. Fate riferimento al video per capire meglio quello che ho appena scritto. Per me è comodo, così mi risparmio elucubrazioni poco pratiche quando si parla di musica.

Da appassionato di cinema potrei sbizzarrirmi con le varie citazioni o le cover di colonne sonore che da sempre ispirano i Calibro e il loro “regista” – poco occulto – Tommaso Colliva (produttore e mix al servizio, tra gli altri, di Muse, Zeus, Afterhours, Ministri.), ma a questo proposito credo sia già stato detto di tutto e di più.

Durante questo concerto irpino, se la memoria non m’inganna, oltre al già citato Stainless Steel, sono stati eseguiti altri sei brani tratti Traditori di Tutti (questa volta solo brani originali, nessuna cover), tra cui il divertente singolo Giulia Mon Amour e The Butcher’s Bride . Ovviamente ci sono state le immancabili esecuzioni dei loro brani più riconoscibili, come Notte in Bovisa (sigla di Moby Dick – Radio Due) e la stramba Uh ah brrr. Novanta minuti di stile, ritmo e divertimento. Cosa non da poco, visto che i live dei Calibro 35 sono per il 98,45% strumentali (ho effettuato uno studio segretissimo per arrivare a questa statistica, che più precisa di così non si può! Eh, eh, eh…).

Piccola nota di merito al Qubiq/BlackHouse Eventi, locale strutturato e gestito in maniera ottimale per concerti di questo genere e con una programmazione che si prospetta davvero interessante.

I Calibro 35 sono:

Massimo Martellotta – chitarre, lap steel e organo vintage;

Enrico Gabrielli – tastiere, flauto, sassofono, xilofono e molto altro;

Fabio Rondanini – batteria;

Luca Cavina – basso;

Tommaso Colliva – produzione in regia.

Ho sempre pensato, e continuo a farlo ancora, che per suonare del rock and roll non bisogna essere dei bravi musicisti. Ma a volte avverto la necessità di ascoltare gruppi che non “strimpellano”, ma “suonano” davvero!

I Calibro 35 sono dei veri musicisti, credetemi e ascoltate. Ma potete anche non credermi, visto che io so suonare solo il citofono di casa.



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