Oth: incontri con la cultura ebraica

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“Segno in ebraico si dice Oth. Se questo segno è il modo con cui il Signore trasmette la Sua volontà, non ci meraviglieremo che Oth indichi un prodigio”.

othFatto, fenomeno, avvenimento che trascende, o sembra trascendere, l’ordine naturale delle cose: questo è il prodigio. Prodigiosa, straordinaria, allora, possiamo definire la rassegna OTH dedicata alla cultura ebraica, che si è svolta, presso la Casina del Principe di Avellino, dal 12 al 13 novembre. L’iniziativa è stata patrocinata dal Consorzio Universitario Irpino, dalla SFI (Società Filosofica Italiana), dalla Comunità Ebraica di Napoli e dal Comune di Avellino e si è realizzata con la collaborazione di: Segni Inversi, la Libreria Dante & Descartes, Vernicefresca Teatro, il Forum dei Giovani di Avellino, L’Angolo delle Storie, Il Presidio del Libro di Avellino, L’Officina e noi di Radio Cometa Rossa, media partner ufficiale.
Un ringraziamento speciale i ragazzi del Godot, ovvero Bianca Fenizia e Luca Caserta (organizzatori dell’evento) lo rivolgono al Prof. Ottavio Di Grazia e al Prof. Luigi Sasso, senza però dimenticare l’importanza del lavoro di ogni volontario, artista e moderatore che ha aderito al ricco programma.
Due giorni di immersione totale, tra libri, laboratori, cibi e dibattiti incentrati su: “L’Ebraismo: le parole per orientarsi” a cura dei professori O. Di Grazia e F. Lucrezi; “Etty Hillesum: parole inattese che riforgiano il mondo. Dai recinti di filo spinato un nuovo senso delle cose”, a cura di M. Moccia e G. Dal Maso e il secondo giorno “L’eros nel Cantico dei Cantici” spiegatoci dal Prof. M. Coppola e “Cantico dei Cantici ovvero le realtà virtuali della poesia ebraica” che ha visto l’intervento di L. Tagliacozzo, consigliere della comunità Ebraica di Napoli. Spazio è stato dedicato anche a “Philip Roth e gli altri: gli scrittori ebrei americani, tra nevrosi e tradizione” di cui ci hanno parlato P. Di Nepi e O. Di Grazia.
Ringe Ringe RajaIl programma del 12 novembre ci ha dato l’occasione imperdibile di assistere al reading/concerto che ha visto l’unione tra la musica klezmer dei Ringe Ringe Raja e le voci degli attori Massimiliano Foà e Bianca Fenizia per la lettura di “Lo Spinoza di Via del Mercato” tratto dall’antologia di racconti ”L’ultimo demone” di Isaac Bashevis Singer.
Il dottor Fischelson è un uomo, piuttosto anziano, che trascorre la sua vecchiaia in una soffitta di Varsavia, studiando e ristudiando l’Etica di Spinoza. È afflitto da mali continui e misteriosi, per i quali teme di morire presto. Quando non è impegnato negli studi o nell’osservazione del cielo stellato, il dottor Fischelson si reca al mercato o presso i negozi del quartiere, ma a causa di una guerra incombente tutti i negozi improvvisamente chiudono e il nostro uomo resta senza provviste. Prova a cercare i vecchi amici per avere informazioni e viveri, ma non trova nessuno e ritorna nella sua soffitta ad attendere rassegnato la sua fine. Non lontano dalla sua dimora abita una donna, detta Dobbe la Nera, considerata da tutti una zitella senza più speranze. La donna attende da tempo una lettera di un cugino emigrato in America, che le dovrebbe inviare del denaro per consentirle di raggiungerlo. Quando finalmente Dobbe riceve la lettera, impaziente, si reca dal dottor Fischelson: è analfabeta e ha bisogno di qualcuno che ne legga il contenuto. Questo incontro cambierà le vite dei rispettivi personaggi, in modo commovente e appassionante.

 

Gabriele Coen DuoLa seconda serata, quella del 13 novembre, si conclude invece con un concerto mozzafiato: Gabriele Coen in duo con il chitarrista Francesco Poeti. Gabriele è un sassofonista, clarinettista e flautista italiano (nato a Roma) che già dai primi anni Novanta si è dedicato all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea e est-europea, svolgendo un’intensa attività a livello nazionale e internazionale, percorso che lo ha portato, nel 1995, a formare i KlezRoym, gruppo italiano tra i principali dediti alla riattualizzazione del patrimonio musicale ebraico. Ha composto insieme con i Klezroym le musiche per il film di Emanuele Crialese “Once we were strangers” e “A gennaio” di Luca Calvanelli e insieme con Mario Rivera quelle per “Notturno Bus” di Davide Marengo. Anche il teatro lo ha visto attivo con l’esperienza di “Saccarina cinque al soldo” di e con Ascanio Celestini. Dopo il primo disco “Golem” (Alfamusic, 2009), l’anno successivo esce “Awaking” prodotto dal mitico John Zorn per la Tzadik, prestigiosa etichetta discografica newyorchese. L’ultimo disco “Yiddish Melodies in Jazz”, prodotto sempre dalla Tzadik di John Zorn, prosegue il percorso di rilettura del repertorio tradizionale ebraico, con grande eleganza, originalità ma anche rispetto per le proprie radici.

Claudette

 

Ringe Ringe Raja


Gabriele Coen Duo



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