Lo scorso 20 marzo, in occasione della Giornata internazionale della francofonia, nella sede di via Marina dell’università L’Orientale di Napoli (Palazzo del Mediterraneo), lo scrittore svizzero Roland Buti ha fatto visita agli studenti di lingua e letteratura francese per parlare dei suoi studi, della situazione politica del suo paese d’origine e del suo ultimo libro «Le Milieu de l’horizon» (Editore Zoé). Hanno preso parte all’incontro le professoresse Giovannella Fusco Girard e Emilia Surmonte che hanno accolto il professore e hanno lasciato spazio alla breve introduzione ad un rappresentante dell’ambasciata francese in Italia.
Nato a Losanna nel 1964, Buti ha studiato lettere e storia laureandosi, nel 1996, con una tesi intitolata: «Le refus de la modernité: la Ligue vaudoise, une extrême droite et la Suisse (1919-1945)». La sua ricerca si basava sul movimento di estrema destra svizzero, critico nei confronti della Rivoluzione Francese. Al motto di “ordre et tradition” c’è chi ancora difende il federalismo contro la centralizzazione del potere politico e contro l’arrivo degli immigrati.
Professore liceale, Roland Buti dedica il suo tempo libero a ricerche e alla propria carriera letteraria: nel 1990 ha pubblicato la raccolta di racconti «Les âmes lestées»; nel 2004 il suo primo romanzo «Un Nuage sur l’œil», che è stato insignito del Premio Bibliomedia 2005; nel 2007 è uscito «Luce et Célie», inserito nella «Sélection Lettres frontière 2008».
“Une petite histoire est un petit horologe”, le storie funzionano come ingranaggi, ci dice, e i piccoli meccanismi fanno muovere quelli grandi, un gioco in cui la parola si differenzia dalla realtà e trasforma la memoria in mito. Lo scrittore ama fisicamente il libro, l’odore delle pagine e la rugosità al tatto, e non lo vive come frutto di un lavoro individuale: “le livre est collectif” in quanto dall’editore al correttore di bozze varie sono le figure che affiancano lo scrittore in questa missione. “Scrivere è sognare di vivere e ogni giorno ti permette di diventare una persona diversa”.
Nel suo romanzo «Le Milieu de l’horizon», Roland Buti ci presenta il microcosmo di una fattoria tranquilla improvvisamente stravolta da avvenimenti a catena, primo fra tutti una spaventosa siccità nel 1976. il giovane Gus è sbalordito e impotente davanti ad una multipla sconfitta che cambierà la sua vita: quella dell’agricoltura tradizionale, quella dei suoi genitori come coppia e quella dell’innocenza infantile che lascia spazio all’età adulta. La storia sociologica ed economica diventa parte integrante di questo racconto che “esplode dall’interno”. Non è un’autobiografia ma raccoglie ricordi reali dell’autore e la sua nostalgia per la campagna, luogo dell’infanzia. Alla domanda “come deve essere un libro per rappresentare un buon libro?” risponde che, se scritto bene, un libro parla di te, anche se racconta vicissitudini che non hai mai affrontato.
Premi dell’autore:
2005: Prix Bibliomedia Suisse per «Un nuage sur l’œil»
2005: Selezionato per il Prix Lettres frontière con «Un nuage sur l’œil»
2013: Prix des lectrices Edelweiss per «Le Milieu de l’horizon»
2013: Selezionato per il Prix Médicis con «Le Milieu de l’horizon»
Quest’opera di Radio Cometa Rossa è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Quest’opera di Radio Cometa Rossa è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Lascia una risposta