“Gareth arrivò un giorno di Luglio, ad Avellino. La Bella Estate ospitò la sua eleganza e la sua leggerezza. Timido come un giunco e con una piccola chitarra al seguito, nulla più. Ricordo che lo accompagnai al palco, poco prima del Live. Gareth osservò tutta la gente accorsa, i bambini che giocavano e la meraviglia del Giardino del Carcere Borbonico. Mi disse che era emozionato e che sarebbe stato un concerto importante per lui. E Gareth suonò, delicato come un verso di Emily Dickinson. La mia anima si arrese ai suoi versi e alla sua voce, che evocava i fantasmi dei grandi eroi del folk inglese”. Così Luca Caserta del Godot ci parla di Gareth Dickson, musicista scozzese che ha avuto l’onore di suonare con un mito come Vashti Bunyan e che, per un periodo della sua vita, ha vissuto in Argentina, dopo l’incontro con Juana Molina.
Gareth è un sopravvissuto. E questo, in un modo o nell’altro, si sente nella sua musica intima e penetrante, in particolare nel disco “Quite A Way Away” (2012, 12k). Il suo rendere grazie alla vita scorre con delicatezza sulle corde della chitarra, un fingerpicking che accarezza melodie come “This Is The Kiss”, “Nunca Jamas” (cover del cantore argentino Atahualpa Yupanqui), “Atmosphere” (cover bellissima dei Joy Division) accompagnate da sussurri e una voce sommessa che ricordano tanto Nick Drake. Suona ad occhi chiusi, come rapito da quella musica che si sprigiona in modo naturale dalle sue composizioni. Dopo averlo incontrato per una bellissima registrazione in cucina, lo ritroviamo e ascoltiamo incantati al Godot Art Bistrot domenica scorsa, in religioso silenzio, e in apertura non possiamo non apprezzare la performance della sua compagna Celine Brooks. Dal Canada si trasferisce a Glasgow, dove incontra Gareth, e per loro inizia un’avventura fatta di amore e musica. Celine ha una voce che mi ricorda quella della sua conterranea Martha Wainwright, mentre la sua chitarra mi fa pensare a Sufjan Stevens. Il suo è un folk gentile, primaverile, come suggerito dalla copertina del suo promettente Ep (untitled) che mostra un prato in fiore, un disegno dipinto e speditogli da Vancouver dal papà.
Il carattere solare di Celine influenza positivamente il timido Gareth e davanti ad una birra ci raccontano come vedono gli italiani e che il loro modo di comporre prevede il cosiddetto “trial and error”, ovvero molto esercizio, tentativi, qualche errore e infine la strada giusta. Lo senti sotto le mani quando un pezzo quadra e, nel loro caso, lascia davvero i brividi.
Celine Brooks LIVE
Gareth Dickson LIVE
httpv://youtu.be/2ifkjAn4Fvs
Quest’opera di Radio Cometa Rossa è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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