Un misto di world music, blues e pop. Cori gospel riprodotti con la loop station, una chitarra alla Django Reinhardt. Di certo non è musica balcanica quella di Antun Opic, le sue origini saltano fuori in una canzone in croato e un’altra in tedesco. Per il resto canta in inglese in uno spettacolo che mescola musica a teatro in quanto Antun si immedesima nei tanti personaggi delle sue canzoni, dal picciotto innamorato, al giornalista di guerra, ai vari losers, ai bambini che giocano a nascondino, addirittura al suo vicino che non sopporta la musica e gli manda la polizia! Ma è se stesso quando canta alla sua figlia di nove anni che la proteggerà come una veste invisibile. E’ se stesso anche quando canta “Moses”, una canzone sulla rivoluzione, non importa quale. “Lascia libera la mia gente” dice al potente di turno.
Arriva al Godot da solo e sopperisce all’assenza dei due colleghi con l’aiuto della tecnologia. Dopo aver trascorso diversi anni a perfezionare la teatralità delle sue esibizioni attraverso il collettivo di punk cabaret “Storm & Wasser”, con il quale ha girato l’Europa, Antun ha fondato il progetto che porta il suo nome insieme con il suo vecchio maestro di chitarra Tobias Kavelar e al bassista Horst Fritscher. Alla fine di settembre ha pubblicato il suo primo disco intitolato “No Offense”, composto da 12 brani che recuperano un certo spirito bohèmienne, in cui emergono piacevoli venature folk e gitane. Un palmo aperto sulla copertina mostra il suo essere disarmato.
Attualmente vive a Monaco di Baviera ma chissà il destino in futuro dove lo porterà.
httpv://youtu.be/QSdADJ9bV5g
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