Ha fondato i Bad Seeds con Nick Cave. Ha realizzato 6 album con i Wreckery e 14 con the True Spirit. Ha preso Mario Merola, lo ha spezzettato, campionato, frullato a regola d’arte e servito in un cocktail di suoni ed immagini. Ha sperimentato, decontestualizzato, dissacrato ed enfatizzato. Poi con “Fatalists” si è riavvicinato al cantautorato e alla composizione tradizionale e oggi con “No but it’s true”, vinile in versione limitata dalla copertina kitsch, torna alle origini e confeziona per noi una serie di cover rilette e reinterpretate.
E’ seduto sul divano, ho quasi timore di intervistare un uomo di tale esperienza. Fa musica in modo quasi compulsivo da più di 25 anni ma solo da una decina dice di sapere chi sia veramente. “Restare la stessa persona dai 18 anni ai 70 vorrebbe dire buttar via la propria vita” ed è quindi nel cambiamento e nella ricerca che viene fuori la personalità.
Hugo Race si apre con noi in un’intervista intima e pacata ai microfoni di Radio Cometa Rossa.
Speciale – Hugo Race
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