Come sappiamo William Shakespeare è un drammaturgo ed un poeta immenso, così grande da riuscire con la sua arte a varcare i limiti temporali e a rivelarsi sempre attuale.
E’ proprio questa sua modernità che ci spinge a studiarne la figura da un punto di vista diverso, come se fosse ancora vivo. Lo vediamo protagonista di film oppure, direbbe lo sceneggiatore Tom Stoppard, lo potremmo immaginare come un divo di Hollywood. Ma c’è un dato reale che non si affida alla nostra fantasia: Shakespeare scriveva canzoni. E’ di questo che ci parla Maria Rubino, insegnante di inglese al Conservatorio di Musica di Benevento “Nicola Sala”.
Le canzoni facevano parte del testo teatrale e non erano semplicemente funzionali all’intrattenimento, bensì servivano a creare l’atmosfera dell’azione, ad introdurre elementi magici, ad anticipare fatti pronti ad accadere, a rivelare i punti di svolta difficilmente rappresentabili attraverso la recitazione.
Peccato che all’epoca incidere dischi sarebbe stata un’idea fantascientifica, ma questo non limitava la composizione in campo musicale di grandi autori teatrali.
Shakespeare in Music
httpa://youtu.be/VSbm7F1Aw9E
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