“Racconto e le mie storie stanno ficcate in pagine di libri e in fotografie, negli scompartimenti dei treni e nello zaino. Scrivo con una stilo caricata con inchiostro nero e su innumerevoli quaderni che perdo spesso. Ho sempre qualche cane che mi gira intorno e moto sempre da sistemare”.

La storia della propria vita, per alcuni, si costruisce viaggiando. Giorgio Olmoti ha una vocazione, quella di essere “on the road”, senza meta, con un pick up o semplicemente con un Ciao Piaggio, alla ricerca non si sa di cosa, forse proprio del viaggio stesso, di un cammino da solcare (Se hace camino al andar diceva Machado). Scegliere una meta e raggiungerla non è ciò che vuole: l’itinerario pre-costituito è fatto per i turisti, non per i viaggiatori. Invece Giorgio vuole spingersi sempre un po’ oltre, e magari perdersi, per poi ritrovare, in fine, la strada verso casa, nel cuore di un bosco friulano. Torino, Salerno, Udine, Matera, Siena, Attimis, Venezia, Perugia sono le coordinate geo-esistenziali dell’autore. Lavora in editoria, in radio e tiene corsi in giro per scuole e università, scrive saggi, si occupa di storia attraverso fonti non convenzionali. Ha collaborato con Frigidaire e conta numerose pubblicazioni con diverse case editrici, è appassionato di fotografia, musica, cinema, fumetto e chissà quante altre cose…
Prima del live di Fumaretto per il Rainy Days lo scorso sabato al Godot sembravamo tutti raccolti attorno ad un invisibile falò, in cerchio, guidati dalla voce di Giorgio che ha presentato il suo libro “On the road again” (‘Round Midnight, 2014), una raccolta di venti racconti (tutti veri tranne uno?) in cui prendono forma i suoi ricordi più cari. Seguendo i suoi passi ci inoltriamo in storie brevi, per nulla scontate, scorrevoli, sempre in bilico e in movimento, fatte di precarietà e di scoperta, colorati da ironia ma anche tenerezza. Pagine come ciliegie, una tira l’altra, e sullo sfondo l’incontro-scontro del vecchio col nuovo che avanza, nell’era post-industriale che cambia il paesaggio ma anche le vite di ognuno di noi.

C.D.

Giorgio Olmoti – Intervista

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