La poesia inizia negli occhi del poeta, ovvero comincia quando il suo sguardo incontra ciò che noi non riusciamo a percepire, troppo presi dalla fretta o dall’incapacità di andare oltre la superficie. Rallentiamo e ascoltiamola, perché spesso prende la forma di una canzone che ci ricorda il nostro bisogno di emozionarci o di fermarci a pensare.
Filippo Gatti è un cantautore coerente, il che non significa che sia sempre uguale a se stesso. Quelle che lui chiama maschere in realtà sono le varie sfaccettature di una personalità multiforme che lo ha portato a fondare gli Elettrojoice negli anni ’90 e che adesso lo spinge a supportare i musicisti attraverso il suo lavoro da produttore. La maschera è la persona, l’apparenza spesso, al contrario di quanto si crede, coincide con la sostanza, non tradisce quella coerenza di fondo, accompagnata dalla tendenza ad avvicinarsi con cautela e determinazione al cuore delle cose. Filippo, infatti, non si tira indietro davanti a nessun tipo di discussione, neanche se si tratta di esprimere un pensiero fuori dal coro o di parlare dei sanguinosi fatti che avvenivano a Genova proprio in questi giorni, giusto 13 anni fa.
E’ iniziato il Sol-Palco, la rassegna del Bar Pino (a Campagna, in provincia di Salerno), gli avventori prendono posto sulle scale di Largo Capaccio di fronte alle quali c’è un piccolo palco allestito, con una specie di separé costruito con CD luccicanti e leggermente dondolati dal vento. Filippo si accomoda su uno sgabello e inizia un concerto voce e chitarra che sembra fra amici, alternando pezzi suoi come “Cattivi Esempi”, “1968”, “Il pilota e la cameriera” e “Non sei nessuno”, a brani che fanno parte del suo background musicale e affettivo, come “I don’t want to know about evil” di John Martyn, “Gloria” e “Astral Weeks” entrambe di Van Morrison. A completare il live sono brani tratti dalla tradizione popolare, sia romana che straniera, e un piccolo tributo a Lauzi, fra le righe.
Davvero una bella serata, per fortuna il Sol-Palco è solo all’inizio e prosegue sabato prossimo, 26 luglio, stesso posto, con Amin Dadà (ex Bokassà) in concerto con i Maybe I’m…

Filippo Gatti – Intervista

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