Pare che le grandi idee, le elaborazioni concettuali più complesse come uguaglianza, libertà, guerra, siano destinate a contenere il proprio opposto. E non c’è dubbio che cadere in questo opposto possa avere i suoi vantaggi, per esempio come forma di prevenzione. Per dire, se con la Rivoluzione d’Ottobre fosse passato il messaggio che uguaglianza ed egualitarismo non sono esattamente la stessa cosa, magari si sarebbero evitati i gulag.
Sabato sera, al Godot Art Bistrot di Avellino, sono andati in scena dieci racconti di guerra, in una dimensione folk acustica efficacemente arrangiata attraverso violoncello, armonica, batteria. Ma la faccenda interessante del concerto dei Threelakes, band di origine mantovana sulla scena dal 2011, è il senso di leggerezza dei pezzi. Come se il fatto storico che guerra e vita del mondo siano legate comportasse l’esigenza di abbandonare l’ottica celebrativa, ed accogliere il racconto puro. Si tratta di guerra, semplicemente perché così sono andate le cose, e la logica del conflitto non è mai morta ed allora tanto vale leggerne il senso. Il resto è questione di prospettiva, uno può scegliere di raccontare l’orrore delle trincee oppure le storie degli uomini, per esempio quelli che scappavano fisarmoniche in spalla dai tedeschi, oppure quelli costretti a salutarsi per sempre. Ma in ogni caso in War Tales, primo progetto della band, la guerra è la dimensione normale di vite spese al suo interno, ed è ovvio che eroi si diventi per caso, è una questione di sopravvivenza.
In definitiva un concerto, quello portato al Godot in formazione trio, che ci ha lasciati col sorriso, persi in una suggestione tenue, come di pacificazione. Non per niente i Threelakes hanno diviso il palco con artisti come Giardini di Mirò e Bob Corn, con i quali sembrano condividere proprio un’ottica, tipicamente folk, di “accettazione”, ed il desiderio del racconto.
Reportage e foto di Margherita D’Andrea
Quest’opera di Radio Cometa Rossa è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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