KILL YOUR BOYFRIEND (o, in alternativa, chiama un esorcista!)

 
E’ una questione di spirito. Certo, nessuno oserebbe mai profanare con parole ardite il sacro assolo di un Jimmy Page o di un Santana. Ma quando lo spirito “minimal” degli Ottanta ti si insinua sottopelle, quando scopri i Joy Division, i Suicide, i The Jesus and Mary Chains, allora sai che è il caso di chiamare un esorcista.
Al Ynot di Avellino, lo scorso lunedì 9 siamo entrati nella no wave degli Ottanta, il movimento sperimentale dell’underground newyorkese direttamente correlato, in chiave ironica e critica, alla new wave più pop dei Talking Heads e dei Blondie, tra gli altri. Ma i Kill Your Boyfriend, band di Treviso in tour fino giù in Sicilia, non mancano di farci intuire live anche la passione per le sonorità ipnotiche alla Velvet Underground e per il noise dei Sonic Youth, in un insieme cupo e catartico che non sfugge in acustica, e fa anzi da contraltare allo stile meno elettrico e disturbante scelto per la tappa irpina. Nata nel 2011, in giro con oltre trenta date, presto in studio con Nicola Manzan (Bologna Violenta), la band con il nome di un fumetto della DC Comics si prepara a registrare il secondo lavoro. Nel frattempo, i Chester, Dexter, Jacques, Xavier, Egon, Henry, Tetsuo e William che avessero una fidanzata è il caso che si nascondano: potrebbe diventare violenta!

Margherita D’Andrea

Kill your boyfriend – Intervista