“INTIMISSIMO” STONER AL YNOT: E’ LA PROVINCIA, BELLEZZA!
Incontriamo gli Intimissimo poco prima del live, al Ynot di Avellino, in un umido autunnale venerdì sera qualunque. In linea con la più corretta attitudine da bar, ci prendiamo il tempo come se potesse dilatarsi all’infinito, e cioè ce ne stiamo a chiacchierare fino a quando il nostro burbero mescitore di alcolici, tra un intervento volutamente molesto e l’altro, non decide che l’intervista è finita ché s’è fatta una certa, ed è il caso di iniziare. In effetti si stava lì oramai da un po’, immersi nella luce blues del tavolino più vicino al bancone, fuori sigarette e risa e i soliti incontri, e persone che ora entrano alla spicciolata, nel bar.
E’ la provincia bellezza! E la provincia si assomiglia dovunque nel mondo, e noi quattro a chiacchierare potevamo essere in Irpinia come in California, southern California per l’esattezza, nella Palm Desert zone, dove ai tempi della scena grunge di Seattle un gruppo di bands tra cui i Kyuss, veri pionieri del genere, diede vita alla combinazione tra blues, psichedelia, heavymetal ed hardcore, e la chiamarono stoner.
E noialtri proprio di stoner stiamo parlando, anche se, ci precisano i nostri tre compari della provincia lombarda di Lodi, “lo stoner è più che altro una categoria che serve ad identificarci all’esterno, ed il significato, nella nostra interpretazione, coincide in linea di massima con un’idea sonora che gioca su volumi altissimi. Fondamentalmente, il fatto è che ci appassiona molto la musica in generale, e suonare mischiando i generi, ed improvvisando certe linee melodiche anche cantate che ci vengono in mente”.
Il progetto Intimissimo, primo ed interamente strumentale lavoro del trio batteria e doppio basso (strumento che assume tra gli ottanta – col post punk– e i novanta – appunto con lo stoner– un inedito ruolo da protagonista), nasce tre anni fa, tra amici con la passione per il rock, l’hard core, e il cantautorato italiano. Ci parlano entusiasti della rete di musicisti che si è creata attraverso il web, che li ha portati in giro per l’Italia a partire dal gennaio dello scorso anno, e che li porterà in giro ancora tra Saviano (questa sera, al Dada Club), e Benevento (domani sera allo Sfizi Longobardi, manco a farlo apposta!), per poi ricondurli verso casa, e poi di nuovo a Brescia, Bologna, Parma e ancora altrove, a partire da dicembre.
Quando incominciano a suonare gli Intimissimo, ci accorgiamo da subito che quanto a volumi non scherzavano per niente, e che quasi quasi gli andrebbe di alzare di più, se si potesse. Dietro alle sonorità cavernose, e negli accenni vagamente melodici, intuiamo i Queens of the Stone Age, ed i System of a Down, questi ultimi soprattutto in Rametep, mentre le distorsioni sui bassi, i tempi sbilenchi e l’incedere incalzante della batteria ci rimandano uno stile complessivamente molto interessante e moderno. E poi si vede: si divertono tantissimo, e noi con loro.
Il concerto è finito, e l’atmosfera lenta ed intima della provincia sta sempre la’, nella luce blues del tavolino vicino al bancone, dove il vociare s’è fatto più fitto, ma di poco ché le chiacchiere sono tornate fuori a fumarsi una sigaretta, e a fare gli ultimi soliti incontri. Perché è un fine settimana qualunque, questo, e ad arrivare al periodo di Natale, quando manca lo spazio per sedersi al bar, ci passa ancora un po’.
Buon “Intimissimo” ascolto!
Margherita D’Andrea
foto di Paolo Spagnuolo e Margherita D’Andrea
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