I luoghi da soli sono capaci di parlare di loro stessi ma solo le persone che li abitano possono renderli magici. Un forte e soffocante magone, un senso di “nostalgia del presente” ci attanaglia mentre in macchina ci allontaniamo da Campagna (in provincia di Salerno) per tornare a casa. Non si tratta di retorica melensa ma di pura verità. Finito il Trepiazze torniamo alla vita di sempre ma contenti di aver vissuto questa esperienza, onorati di averne fatto parte.
E’ nei posti di provincia, fra le montagne e non sui libri stampati, che si scrive la Storia, con il sacrificio, il sudore ma anche la passione di chi ne fa parte. La voglia di costruire, di crescere, di sognare, di amare ripagano contagiando gli scettici, smentendo i critici. Tanta umanità e gentilezza attraversano le piazze e le strade di Campagna proprio come il fiume Tenza che fresco e forte invade il paese con allegria durante la tradizionale Chiena. Su questo terreno fertile germoglia la cultura indipendente, autoprodotta fino al midollo, che va avanti contando solo sulle sue forze e non per sentirsi dire “grazie” ma per mutare una realtà stagnante in cui la musica viene usata come un qualunque bene di consumo e nulla più.
Il lavoro di Cometa Rossa per undici indimenticabili giorni è stato quello di diffondere – tramite dirette audio, podcast di interviste e fotografie inedite – le note musicali e l’energia del Trepiazze Festival a persone vicine e lontane, rendendone partecipi, anche solo virtualmente, più di un migliaio.
Ringraziamo Mauro del Bar Pino, Felice, Peppe, Macrostudio e tutti quelli che ci hanno adottato.
La Cometa adesso brilla di più, merito: il loro supporto.
Ci rivediamo al Disorder.
Impressioni di fine festival:
Intervista a Mauro Fasano (Bar Pino)
Intervista a Giuseppe Biondi (Macrostudio)
Ringraziamo gli artisti al Trepiazze
Giuseppe Pagliarulo + Med In Itali
Fiori di Cadillac + Giuliano Clerico
Buddha Superoverdrive + Nadàr Solo
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