Mi sono chiesta se nel nostro immaginario l’idea di futuro e quella di normalità siano cambiate in seguito ai disagi, alle preoccupazioni e ai cambiamenti improvvisi subiti durante l’emergenza covid-19. Per trovare risposta ho chiesto cosa accade al nostro cervello in momenti di stress e di incertezza a una persona che studia i processi cognitivi. Stefania de Vito, dottore di ricerca in Neuroscienze cognitive, vive a Parigi dove insegna strategie cognitive dell’apprendimento all’Université Paris-Sud.
Il suo ambito di ricerca riguarda il pensiero futuro, ossia la capacità di simulare diversi scenari del nostro avvenire personale, al fine di prendere decisioni.
Scrive articoli per riviste scientifiche divulgative, come Mind – Mente e cervello, Query, la rivista ufficiale del CICAP, e Psicologia Contemporanea (i collegamenti ad alcuni di questi articoli si possono trovare sul suo sito).
Stefania ci dice che sono tante le conseguenze psicologiche di quello che abbiamo vissuto e in cui siamo in parte ancora coinvolti: dalla paura del contagio, all’insonnia, dall’ansia all’irritabilità, per non parlare del disturbo post-traumatico da stress, soprattutto per chi lavora in ospedale. Anche lavorare da casa ha le sue difficoltà, che hanno a che fare con il FOMO, Fear of missing out, ovvero paura dell’esclusione sociale, motivo per cui controlliamo continuamente il cellulare e le mail.
Il nostro cervello compie degli errori ottimistici nell’immaginare il nostro futuro: in generale pensiamo che tutto andrà meglio rispetto a quello che abbiamo vissuto. Ad esempio, molti di noi credono di aver contratto il virus proprio perché, inconsapevolmente, sperano di non prenderlo in futuro. Infatti, quando ascoltiamo due tipi di opinione diversi, tendiamo a credere a quello più ottimistico (il virus sta scomparendo vs. temiamo una seconda ondata). In mezzo a questo tsunami di sentimenti, ci salvano delle piccole certezze: informarsi bene, restare in contatto con altre persone e avere una solida routine in cui possiamo ritagliarci dello spazio per le cose che amiamo.
Riascolta il Caffè Filosofico in cui Stefania ci parlò dei miti del cervello.
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