Simona Castellano, dottoranda di ricerca in Comunicazione, caporedattore di Inside Marketing e co-autrice del libro like for like, ci parla delle tendenze dei social network durante l’emergenza covid-19.
Per la prima volta nella storia assistiamo a un fenomeno che potremmo chiamare “fame di contenuti”, i social stanno riempiendo un vuoto creato dall’isolamento e allo stesso tempo rappresentano la fonte principale di informazione sul virus. Lo scenario è cambiato in pochissimo tempo creando non solo una forte incertezza a livello personale e globale ma anche un passaggio importante: non siamo più consumatori ma cittadini, cittadini molto attenti alla comunicazione. Di conseguenza i brand hanno cambiato la loro strategia, facendosi portavoce di valori precisi in modo molto esplicito, così come di messaggi utili (di self-care, ad esempio). In poche parole le aziende, abituate a spingere sulla vendita abbandonano la call to action, spostando l’attenzione sull’empatia, sul consolidare le community. Infatti, c’è un’altra caratteristica di questa “nuova società” che si sta conformando, ovvero un senso di unità. Siamo alla ricerca di quello che ci accomuna più di quello che ci divide. Si parla, o si scrive, più in prima persona plurale che in prima singolare. I social, per la prima volta, ci mostrano una realtà casalinga, meno “filtrata”, più autentica, fatta di divani, librerie e momenti morti invece di paesaggi mozzafiato e iperattività.
Un’altra novità è l’atteggiamento delle istituzioni: invece di comunicare tramite la più tradizionale televisione, indicono conferenze stampa sui social, il che ha creato anche effetti inaspettati come il fenomeno Conte. “Siamo distanti oggi per abbracciarci domani” ha fatto breccia nel cuore degli italiani e ha trasformato il primo ministro in un’icona, come può esserlo una rockstar.
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