Un quadro di Lorenzo Alessandri del 1979 mostra tre uomini in viaggio e dietro quei profili mascherati potrebbero nascondersi Nik Comoglio (tastiere), Riccardo Ruggeri (voce, testi) e Francesco Pinetti (vibrafono).
Il tema del viaggio, inteso anche come ricerca interiore, è caro a Nick, fondatore del gruppo prog italiano Syndone, un nome misterioso che ci suggerisce non solo un tributo alla spiritualità, ma anche un accenno alle loro radici, piantate nella città di Torino. La Fading Records presenta Odysséas, il nuovo album della band che si formò nel 1989 ispirandosi agli ELP e che, dopo “Spleen” e “Inca”, usciti nei primi anni ’90, si sciolse momentaneamente. Nick continuò a studiare alla ricerca di un sound elaborato e originale fino alla rinascita del gruppo, nel 2010, con una nuova formazione che ha dato vita a “Melapesante” (2010) e “La bella è la bestia” (2012) per poi impegnarsi in progetto ambizioso che trae spunto dalla mitologia greca: il concept Odysséas che mescola il prog sinfonico anni ’70 con sonorità mediterranee, eseguito esclusivamente con strumentazioni vintage. Alla formazione in trio si aggiunge Marco Minnemann (batterista tedesco noto per il suo progetto The Aristocrats e per le sue collaborazioni con Steven Wilson) che ha preso parte interamente al disco con molto entusiasmo. Oltre alla presenza di Minnemann, il brano “Penelope” vanta quella dello straordinario flautista John Hackett, noto soprattutto per la sua collaborazione con il fratello Steve Hackett, membro dei Genesis.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Nick Comoglio per farci raccontare la storia della band e qualche curiosità sul nuovo disco, in attesa di nuove date live.

Syndone – Intervista

Quest’opera di Radio Cometa Rossa è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.

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