Ryland Bouchard

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Ryland BouchardLe acque che bagnano Guemes Island riflettono la loro calma nella voce sottile e delicata di Ryland Bouchard, un sussurro accompagnato da una chitarra semplicemente accarezzata. Brani folk tratti soprattutto da Only You e da Hope Rides Alone eseguiti in un silenzio reverenziale, hanno dato luogo al concerto più intimo della nuova stagione del Godot.
L’uomo mangiato dal Robot viene da Portland, è molto timido e gentile. Marco Parente dice di lui che è un Albero e che la ricerca verso una forma sempre più essenziale della “canzone” li ha avvicinati finché non hanno deciso di collaborare. E’ una storia di tre anni fa, svoltasi a Brescia: otto canzoni, quattro mani, due voci, due lingue. Queste composizioni nate da un incontro felice ancora non hanno preso il volo, sono rimaste chiuse nel cassetto, aspettando di trovare la chiave giusta per liberarle. La chiave è arrivata sotto forma di Musicraser che anche in questa occasione ci permette di supportare in prima persona progetti che hanno bisogno di essere finanziati per completarsi e per esprimersi nella loro pienezza. Incrociamo le dita sperando di rivedere Ryland insieme con Marco in primavera.

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Ryland Bouchard

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One Response to “Ryland Bouchard”

  1. sand

    una specie di bellezza a metà tra jeff buckley e sufjan stevens.

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