Sabato 12 marzo – Parola di Lettore, curato da Giuseppe Pavarese e patrocinato dal Presidio del Libro di Avellino, vuole stimolare il gusto per la lettura attraverso appuntamenti in cui, dopo un’introduzione a tema fornita da un esperto, è il pubblico a diventare protagonista con letture, domande e interventi.
La seconda tappa della nuova rassegna, sempre al Godot, ha ospitato Rossella Sanseverino, docente di inglese nei Licei, per parlare della figura e dell’opera letteraria di Fedor Dostoevskij. «Secondo l’autore – dice la professoressa – l’uomo è al centro del cosmo. E’ evidente, quindi, che per capire l’opera di Dostoevskij bisogna partire innanzitutto dai suoi uomini, cioè dai suoi personaggi. L’incontro è dedicato all’analisi di alcuni tra i personaggi più affascinanti dei romanzi di Dostoevskij, seguendo un percorso che va dal buio alla luce.»
La Sanseverino ci ha illustrato l’universo costruito dall’autore, dal disagio esistenziale dell’uomo del sottosuolo, per arrivare, attraverso la complessa personalità di Raskolnikov in “Delitto e Castigo”, al principe Myškin, protagonista de “L’idiota”, che, secondo i progetti dello scrittore, avrebbe dovuto rappresentare una persona perfettamente bella e perfettamente buona. Hanno completato il percorso le figure di Alëša Karamazov e degli Starec Zosima e Tichon, portatori di un messaggio di armonia interiore che si raggiunge solo al termine di un lungo e faticoso processo di conoscenza di sé. Questi personaggi vengono introdotti attraverso una tecnica compositiva completamente nuova: quella del romanzo polifonico, che consente ad ognuno di loro di esprimere il proprio punto di vista sul mondo, in contrasto e in continuo dialogo con quello di tutti gli altri. Anche un elemento importante come il monologo interiore, presente ad esempio in “Memorie del Sottosuolo”, con la conseguente attenzione puntata sul mondo intimo del personaggio, diventa un elemento anticipatore del romanzo novecentesco, che si lascia alle spalle il narratore onnisciente del romanzo ottocentesco. La divisione in due della coscienza di Raskolnikov (raskol’ significa proprio scissione) è quella che caratterizza l’uomo moderno, soggiogato dai dubbi e dalla mancanza di punti di riferimento saldi.
L’intervento di Giuseppe Pavarese, poi, ha creato un parallelismo fra autori del passato e quelli contemporanei, con la lettura di un brano tratto da “Infinite Jest” di David Foster Wallace, opera che possiede alcuni punti di contatto con quelle di Dostoevskij.
La rassegna continuerà sabato 19 aprile con un appuntamento dedicato a l’età d’oro del giallo, con Luca Caserta che già in questo incontro ha riassunto brevemente quelli che saranno i punti salienti dell’ultima tappa di Parola di Lettore.
Parola di Lettore – Feodor Dostoevskij
Quest’opera di Radio Cometa Rossa è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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