MERCHANDISE. 29 NOVEMBRE 2014, LIVE @ NACHTLEBEN DI FRANCOFORTE SUL MENO (GERMANIA)
Di Paolo Spagnuolo

Non c’è molto da aspettarsi da una città come Francoforte a poche settimane dal Natale. Un po’ del classico freddo teutonico ed un fiume di persone che fanno la spola tra immensi centri commerciali addobbati a festa. Il mercatino di Natale (il Frankfurter Weihnachtsmarkt, non tanto “ino” visto che copre numerose piazze del centro storico) quest’anno festeggia il 25° anno dalla sua nascita e il fermento in città è ancora più grande.

Il concerto dei Merchandise si svolge nel piccolo Nachtleben, in pieno centro. Un locale con un fantastico bar (ovviamente affollatissimo) sul livello della strada e un’accogliente sala concerti da trecento posti circa a cui si accede da una scalinata che scende giù. Lungo il tragitto per raggiungere la location provo a tenermi lontano dalla tentazione dell’ennesima tazza di vino caldo aromatizzato. Sono in missione per Radio Cometa Rossa, non posso ubriacarmi a pochi metri dalla meta!
Intanto, complice l’atmosfera e i vapori alcolici che saturano l’atmosfera, mi chiedo in loop: come sarà il banchetto del merchandising dei Merchandise?
Il quintetto della Florida sale sul palco alle 20,50 ed inizia il suo set di circa 65 minuti davanti ad un pubblico poco numeroso. Peccato. In scaletta, ovviamente, vengono inseriti tutti i brani del loro ultimo disco, After the end (2014, 4AD). Già dalle prime note riesco ad intuire che non è stato un caso se una casa discografica del calibro e dell’importanza storica come la 4AD si è interessata a loro. Messa da parte l’eco post-punk vagamente shoegaze del primo CD – (Strange songs) in the dark (2010, Katorga Works) – ora i Merchandise sono un piccolo compendio pop. Le canzoni scorrono via facili facili. Niente più Jesus and Mary Chain. Ora il mondo della band capitanata dal cantante Carson Cox è composto da un patchwork fatto di Suede, Smiths, U2, R.E.M., New Order e un soffio di Pixies. Su quest’ultimo accostamento basta dare un occhio e un orecchio al primo singolo qui di seguito riportato e registrato da me medesimo nell’oscurità del Nachtleben.

Aggiungo che, come forse si riuscirà a notare, in questo caso siamo decisamente ben lontani da operazioni – ai limiti del plagio – dei miei adorati e ormai persi Editors. Ma questa è un’altra storia.
Alla fine, pur andando sul sicuro, i cinque di Tampa il loro lavoro lo fanno bene, grazie anche ad una performance live senza sbavature o momenti morti. Con una chitarra solista sempre in ottima evidenza e un batterista davvero… su di giri! Ottima l’acustica di un Nachtleben che solo la sera prima aveva ospitato un party queer-S&M.
Sapete una cosa? A fine concerto, forse sconcertato dal signor Cox che mi ha cantato vis-à-vis (scendendo dal palco) una strofa della smithsiana “Green lady” – ho dimenticato di andare in pattuglia verso il merchandising dei Merchandise. Se ne avrò l’opportunità, ci saranno altre occasioni per farlo. Mi sono divertito e, con i tempi che corrono, è già una gran cosa. Fidatevi.