Dopo aver girato l’Italia gli Own Boo approdano, il 19 ottobre, al Ynot di Avellino che ha sempre un orecchio attento nei confronti dei gruppi emergenti e indipendenti degni di nota.
Quello della giovanissima band di Brescia – composta da Giungla alla voce, Ciarli al basso, Lou Angy alla chitarra e ai cori, Giusta alla batteria e Alan ai sinth e alla seconda chitarra – è stato un live sorprendente, con un’ottima presenza scenica e un equilibrio perfetto tra le sonorità psichedeliche anni ’70 e quelle avvolgenti dello shoegaze. In un certo senso mi ricordano i Velvet Underground e i Jesus and Mary Chain. Nessuna imitazione, però, nessuna voglia di rinchiudersi in un genere. Infatti i ragazzi sono già pronti a voltare pagina e a rivoluzionare il loro stile, verso chissà quali nuovi mondi. Decisi, non esitano sul palco, non perdono un colpo, sembrano in sintonia da molto tempo, eppure stanno insieme da solo un anno. Il risultato del loro incontro è un EP omonimo e autoprodotto che prevede quattro brani mozzafiato: Edie, Gloom, Here With Me e Celebration. E’ un vinile (scelta che approvo per un contenuto che sembra retrò eppure possiede una personalità attuale), one side, ovvero tutto su un lato, ma per il mercato americano è distribuito in cassetta.
A parlarcene sono proprio i protagonisti…
Own Boo – Intervista
Articolo di C.D.
Foto di Al. Farese
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