E’ l’11 giugno, manca poco alle 19.00 ed è la prima volta in trent’anni che varco la soglia di Villa Amendola, storico e imponente palazzo situato a pochi metri dalla piazza principale di Avellino. Riqualificata e restituita alla città è diventata sede del museo civico e attualmente accoglie anche la biblioteca “Nunzia Festa”, in cui, con un protocollo d’intesa stipulato con il settore Cultura del Comune di Avellino, lavorano instancabilmente i volontari de Il presidio del libro di Avellino. Grazie proprio a questa associazione e a HUB – Network delle culture contemporanee, prende il via “Villani: braccia rubate all’altra cultura“. In questa occasione la terrazza incorniciata dal giardino della villa diventa il porto di accoglienza per chi opera in campo culturale portando avanti idee coraggiose e fuori dalla portata a grande diffusione del mainstram, idee che diventano libri e che ci forniscono spunti per dibattiti e per arricchire la nostra conoscenza.
Ad inaugurare la rassegna letteraria, dopo l’introduzione e il benvenuto di Mario De Prospo, è l’ospite Graziano Graziani. Il giornalista, critico teatrale e conduttore radiofonico per Radio Rai3 ci parla di “Stati d’eccezione – Cosa sono le micronazioni” (Edizioni dell’asino, 2012), libro scaturito dall’idea di raccontare l’esistenza di piccoli stati auto-proclamati. Si tratta di un’esigenza di indipendenza, il rifiuto di una determinata autorità, la costruzione di una nuova identità ma soprattutto “un’umanita che sogna”, per usare le parole di Marco Ciriello che ci accompagna in questa presentazione. Il punto di partenza è un paradosso: “nel mondo del turismo di massa e della globalizzazione queste minuscole utopie restano tra i pochi “paesi” inesplorati del mondo”. Ed ecco perciò la necessità di scrivere un nuovo atlante narrativo in cui vengano rivendicati confini ridisegnati e leggi riscritte. Tutto nasce da una ribellione individuale, da un atto simbolico o un’azione politica, da una dichiarazione di indipendenza in cui la parola nuova subentra alla regola vecchia, lanciando spesso una sfida singolare.
Come afferma Graziani “le micronazioni sono un prisma” e da ognuna si dirama una serie di sfaccettature e di motivazioni diverse, che vanno da quelle egoistiche a quelle altruistiche, dall’esperimento sociale a quello politico. Con tali presupposti l’autore si addentra in questi luoghi sconosciuti, “dalla cartografia incerta” come un vero antropologo per riportarci queste storie spesso comiche o parodistiche, ma tutte vere, e tutte caratterizzate da una bellezza lontana dalla pompa magna.
Sul finire Franco Cappuccio ci illustra il calendario dei prossimi appuntamenti e si dichiara stato indipendente Villa Amendola, micronazione in cui la condivisione della cultura prenderebbe gran parte della costituzione, uno scherzo a cui vogliamo credere per tutta la durata di Villani.
Claudia D’Aliasi
Villani – Stati d’eccezione
Quest’opera di Radio Cometa Rossa è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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