L’energia pura di un’intera band sprigionata da un solo musicista. Armonica sulle labbra, piedi impegnati a portare il tempo, mani veloci nell’esecuzione, nei cambi chitarra, nel picchiare i piatti e quando le mani davvero non bastano arriva l’aiuto della loop station. Un lavoro faticoso, ma Johnny DalBasso basta a se stesso e con grande abilità stupisce il pubblico del Ynot di Avellino (città in cui è nato) portando sul palco le “good vibrations” del suo animo punk e dei suoi ritmi irresistibili. One man band che suona un rock ‘n roll selvaggio ma ponderato, divertente ma anche carico di messaggi proprio come lo era negli anni ’70. Parla di una società in cui regna l’apparenza e in cui se non siamo capaci di trovare la nostra identità sarà difficile unirci allo scopo di una “Rivoluzione”. “Lampi nel buio” (min. 14:00) una volta ascoltata resta nel cervello e non va più via. Molto piacevole anche il medley in cui, con maestria, alterna “Ragazzo di Strada” dei Corvi con “No one knows” dei Queens of the Stoneage, per poi omaggiare “London Calling” dei Clash e “Whola Lotta Love” dei Led Zeppelin.
A dispetto delle apparenze Johnny non è un musicista solitario, ha anche una band e si è fatto accompagnare volentieri nella realizzazione del suo album di debutto, prossimamente in uscita. Ce ne parla in un’intervista molto interessante.
Johnny DalBasso – Intervista
Johnny DalBasso LIVE
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