Guido Maria Grillo

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Un concerto per pochi intimi, sembra di stare nel salotto di Guido Maria Grillo. Una chitarra minimale, raramente un piano leggero, la batteria scandisce il ritmo, la voce sussurra una malinconia, frutto della tradizione cantautorale italiana mescolata ad uno spleen tipico delle ballate di Jeff Buckley e Matthew Bellamy. C’è un omaggio a Tenco (“più mi innamoro di te”) e la presenza di De Andrè, evocata grazie a “il sogno di Maria”.
Le canzoni di Guido Maria Grillo sono preghiere, lacrime che ci portano in un microcosmo emotivo e che si aprono all’umanità come fiori rosa pallido. Non un semplice ripiegarsi su se stesso, ma una ricerca nelle pieghe dell’anima, e nelle piaghe del mondo, per dare respiro a quel dolore, per non farlo incancrenire. E’ la ricerca disperata di un sorriso, di un accenno di speranza, che copra come un velo la bruttezza del mondo. Il brutto esiste, é ciò che l’uomo non vuole vedere: è una dipendenza mortale spacciata per amore, è il desiderio di vendetta di popoli depredati, è una ferita che il tempo non può cancellare.
“La felicità è un inganno” e lui ce lo dice in modo delicato, per non rendere questa consapevolezza troppo dura da accettare.
In un mondo squallido in cui ci “rubarono al sogno per ridarci al presente” Guido non tace e chiede indietro i suoi (e i nostri) sogni infranti.

Guido Maria Grillo LIVE
httpa://youtu.be/osC6luIKV1Q

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