Ad unire Julia Kent e Barbara de Dominicis non c’è solo il quarantunesimo parallelo, quello che congiunge Napoli a New York: le due artiste sono unite a filo doppio da tre anni di collaborazioni. Sperimentazione, passione ed empatia sono gli ingredienti principali del loro lavoro sempre nuovo, sempre diverso, perché basato sull’improvvisazione.
Barbara è una cacciatrice di suoni: li cattura, li campiona, li lavora e infine ne crea un tappeto sul quale fa volteggiare la sua voce. Invece la voce di Julia si esprime tramite il suono del suo violoncello, più un prolungamento dei suoi arti che un vero e proprio strumento musicale. A completare l’opera, per dare ad essa una tridimensionalità, subentrano le immagini di Davide Lonardi, fotogrammi che infittiscono la trama, oscura e affascinante, che si intreccia davanti a noi come in un sogno.
Voce e corpo, suoni e immagini, realtà e fantasia, continue dualità.
Radio Cometa Rossa intervista i tre protagonisti di questo magico viaggio che parte fisicamente da Avellino ma “non si sa dove finisce”, per usare le parole di Julia Kent.
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