Leonardo Festa

La scuola in questi mesi ha fatto un notevole sforzo per cercare di rimediare alla sospensione delle attività in sede dovuta all’emergenza coronavirus, adattandosi all’homeschooling. Alcune forme di sperimentazione che ora servono da paracadute – e che si intersecano oggi, in modo repentino, in un processo di modernizzazione che era già in corso – possono trovare la loro utilità anche in un regime di normalità. Utilizzare nuovi mezzi per l’insegnamento impone un cambiamento, in qualche modo, anche dei contenuti: la fruizione dello studio scolastico da remoto ci pone davanti a una nuova sfida che non riguarda solo l’abbattimento del digital divide (una famiglia su tre non possiede un pc) ma anche un cambiamento nell’approccio degli insegnanti ai mezzi tecnologici e al come veicolare i contenuti, magari con un nuovo metodo. Leonardo Festa, professore del liceo scientifico E. Fermi di Vallata (AV) e curatore dei caffè filosofici del Godot, ci parla delle difficoltà ma anche delle grandi opportunità che la crisi sta presentando davanti ai nostri occhi in ambito scolastico. 

“Comunità nella comunità, la scuola è il centro di un meccanismo di relazioni e di incroci tra generazioni, e di sicuro un luogo fondamentale per rafforzare il proprio senso critico” afferma Leonardo. Il blocco delle attività scolastiche tradizionali e l’adozione della didattica a distanza hanno imposto una nuova routine: Leonardo prepara le sue lezioni in podcast e i suoi studenti possono scaricarle da google drive e seguirle in autonomia, in un secondo momento c’è un confronto diretto in cui ogni allievo può fare osservazioni e domande, ad esempio su google meet. “La necessità mi ha spinto a rivalutare strumenti didattici che non vorrei abbandonare un domani”.

Qui un articolo di Leonardo Festa sulla quarantena e il disagio della nostra società e qui un altro articolo per Il Ciriaco.

 

Quest’opera di Radio Cometa Rossa è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.