“Choro Tempore sounds like a pop record because it was mastered by the guy who does Muse’s stuff, but sounds like it eats Muses for breakfast”
Quasiviri è un power trio composto da Chet Martino, bassista dei Ronin, Roberto Rizzo, voce e tastiera dei Runi, e il canadese Andres Michel Arraiz-Rivas dei Satan Is My Brother. Uniscono il prog e il math con un metal dal sapore fortemente epico, aggiungendo alla ricetta una “tastierozza” robotica e distorta che insegue i controtempi e getta un alone di fantascientifico sull’operato degli altri. Melodie strutturate e complesse, per nulla pop, eppure che permettono un dialogo anche con l’ascoltatore più digiuno, parlando direttamente alla pancia.
Hanno portato al Cellar Theory di Napoli lo scorso 5 maggio, con un piccolo aiuto della Cometa Rossa, il loro ultimo lavoro, uscito a marzo per l’etichetta inglese Blue Tapes. “Choro Tempore” è un brano lungo e solenne inciso su cassetta blu (appunto) per una durata di oltre dieci minuti e suonato anche in versione piano sul lato B, come una vera e propria sinfonia barocca e cupa, perfetta per accompagnare un film giallo, e che rivela un nuovo volto apparentemente nascosto della band. Si saranno divertiti a spogliare il brano dalle voci e da tutti gli strumenti che lo contraddistinguono per riportarlo all’idea originale.
Ciò che convince dei Quasiviri è il loro essere decisi, dalle intenzioni chiare, il loro essere unici nel panorama italiano e internazionale (provate a imitarli se ci riuscite) e dal vivo apprezziamo che si prendano sul serio senza prendersi troppo sul serio.
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