A cena con l’autore porta al Godot di Avellino scrittori interessanti, meritevoli di essere conosciuti da vicino in un contesto informale e privo di intellettualismi.
Lo scorso venerdì 6 marzo, dopo una bella introduzione di Luca Caserta (proprietario dell’art bistrot e appassionato di gialli) hanno preso la parola Paolo Spagnuolo, critico cinematografico, e l’ospite speciale di questo incontro: Cristiana Astori.
Cristiana è una scrittrice e traduttrice. Nel 2011 ha pubblicato per il Giallo Mondadori il romanzo Tutto quel nero, seguito nel 2012 da Tutto quel rosso (stessa collana) e dall’ebook Il buono, il bruto e la bionda (Milano Nera); nel 2013 sul Dylan Dog Color Fest n. 11 esce la sua storia Per il verso sbagliato. Ha tradotto autori come Jeffery Deaver, Douglas Preston, Richard Stark e il ciclo di Dexter di Jeff Lindsay che ha ispirato l’omonima serie tv. La sua antologia Il Re dei topi e altre favole oscure (Alacran, 2006) è il primo libro italiano a cui J. R. Lansdale abbia dedicato una frase di lancio.
Susanna Marino, protagonista di “Tutto quel nero” e “Tutto quel rosso” è tornata in “Tutto quel blu”, uscito nel 2014 sempre per Il giallo Mondadori. Sono i lettori che hanno chiesto a Cristiana il seguito delle avventure di questa studentessa comune, impelagata in fatti oscuri: le hanno ammazzato un sacco di gente intorno, compreso il relatore della sua tesi su Dario Argento, per poi accusarla ingiustamente di omicidio. La sua passione per il cinema horror le ha procurato parecchi guai. Adesso si è finalmente laureata, ma nulla è più come se l’era immaginato. Poi le si presenta un’opportunità di lavoro a cui non può dire di no: recuperare un film perduto, mai distribuito e ricercatissimo da anonimi collezionisti. E’ così che la storia vedrà in scena con lei un investigatore privato, un cacciatore di pellicole rare… e ovviamente un delitto!
L’ambientazione è quella ispirata agli anni ’80, ricostruita in modo perfetto attraverso canzoni, titoli di film, personaggi realmente esistiti (ad esempio Bon Scott)… come risultato di un’accurata ricerca e una serie di ricordi che hanno fatto da base a una scrittura istintiva e divertita. Ampio spazio è lasciato ai dialoghi che ci permettono di immergerci nella storia come se fosse una pellicola (dai colori bluastri).
C.D.
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