Lo scorso sabato 22 novembre, alle ore 17:00, presso il Godot Art Bistrot di Avellino si è svolto il secondo appuntamento della nuova rassegna del “Caffè filosofico del Godot”, dedicato al tema “Il gatto di Schrödinger: vivo, morto o X”. L’evento ‒ organizzato da Leonardo Festa e patrocinato dal “Borgo dei Filosofi” ‒ ha visto come moderatore Antonio Feoli, Professore associato di Fisica all’Università del Sannio. «La meccanica quantistica ‒ spiega Feoli ‒ è la teoria di maggior successo della fisica moderna e ha trovato applicazione in molti strumenti che hanno invaso anche la nostra vita quotidiana. L’interpretazione scientifico-filosofica della teoria è, però, ancora molto discussa. Ho provato a raccontare alcuni aspetti misteriosi e paradossali della teoria, fonte di dibattito fra gli scienziati non solo al tempo di Einstein e Bohr, ma ancora oggi».
L’introduzione è lasciata a Leonardo Festa e a Mario Coppola. Poi il Professor Feoli, in un’ora esatta, ci permette di afferrare i concetti basilari per comprendere un paradosso davvero “curioso” e controverso. lo scienziato austriaco Erwin Schrödinger, premio nobel per la fisica nel 1933, ha ideato un esperimento teorico per mettere in evidenza la debolezza della cosiddetta interpretazione di Copenhagen della teoria quantistica (proposta dal fisico danese Niels Bohr). Può l’osservatore di un esperimento mutare, anzi, determinare l’esito dello stesso? Einstein non sarebbe d’accordo…
La rassegna riprenderà poi l’ 11 dicembre con Nicola Auciello sul tema del dubbio e si concluderà il 20 dicembre, con Anna Donise sull’empatia.
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