La storia di Ghost To Falco (Eric Crespo) inizia in solitudine, vagando dalla California all’Oregon, passando per il North Carolina. “Torn or broken shadowed or dark cast off all doubts and ride the flames to freedom” sono cinque brani composti fra agosto 2002 e maggio 2003, in mezzo alla pioggia e al rumore dell’aria condizionata, registrazioni in garage di melodie scarnificate, completamente fuori da ogni schema precostituito, che improvvisamente esplodono in rumorismi elettronici o si abbandonano ad una lenta marcia.
Accompagnato da Dana Valatka e Andrew Endres, grazie anche allo zampino di Bob Corn lo scorso 20 ottobre Eric si è esibito in un live mozzafiato portando sul palco del Godot “Exotic Believers” e soprattutto il recente “Soft Shield”. Il suo quarto ed ultimo lavoro si avvale di qualche collaborazione ma senza sconti sul tempo impiegato: tre anni e mezzo in otto sale di registrazioni diverse, e quando i soldi non sono bastati per fortuna è arrivato qualche gesto generoso in soccorso. E’ un lavoro di maturazione complesso, anche concettualmente, in cui confluiscono visioni stralunate e a tratti rassegnate, avvolte in un’atmosfera desertica (“a pale dust is rising”) molto West-americana. Sentirsi persi in luoghi (interiori) sconosciuti, consapevoli che “non si nasce per vincere” e che bisogna cacciare per sopravvivere, senza lasciarsi intimorire dalle ferite e dai “fantasmi dei nemici”. Immagini cinematografiche sono quelle che si sollevano dalle note di “Born to win”, “No Reward” e “High Treason”, fotogrammi che ci propongono un nuovo eroe americano (“New American”) che armato di sola pelle, uno scudo morbido e sottile (Soft Shield), ritrova se stesso e la strada da percorrere senza più esitazioni.
Ghost to Falco – Interview
Ghost to Falco LIVE
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