Jan Felipe è un musicista franco-brasiliano proveniente da Parigi. Vecchia conoscenza del prezioso Myspace, per anni siamo rimasti in contatto telematico finché non ho deciso di intervistarlo.
Mescola sonorità indie al cantautorato sudamericano, in un incontro perfetto fra Europa (Inghilterra soprattutto), Nordamerica e Sudamerica. Canta infatti in tre lingue (portoghese, francese e inglese). Le sue composizioni sono melodiche, delicate e poetiche ma si abbandonano facilmente a suoni elettronici.
Il pezzo che apre il suo ultimo lavoro ha una poesia di Pessoa per testo e quel “non so se sono felice” di Contemplo il lago muto è un indizio prezioso.
L’album Abril (settembre 2011) e L’ep Interludes (febbraio 2013) con la loro eredità di tradizione “tropicale” reinventata in chiave contemporanea e originale, sono due piccoli gioielli che diventano monumenti alla Saudade: contemplazione, ricordi di posti lontani, nostalgia pacata di un amore finito, serenità con la propria “stupida solitudine”, si liberano in modo puro e leggero, mostrandoci che il Brasile non è così esotico e stereotipato come ce lo immaginiamo.
Parlami di te e del tuo amore per la musica
Il mio amore per la musica è nato non molto presto, ho sempre avuto un forte desiderio di creare ma mi attiravano soprattutto il disegno e la pittura quando ero bambino. Ho iniziato ad interessarmi di musica verso i 15 anni, quando ho cominciato a suonare la chitarra acustica. Non avevo nessuna pretesa di fare musica “seriamente”. Era solo un passatempo. Ma dai 15 fino ai 25 anni la musica ha preso un posto essenziale nella mia vita. Ho iniziato poco a poco a voler cantare, comporre e suonare altri strumenti, arrangiare e così via. Oggi ci penso tutto il giorno e quando non compongo (a causa del mio lavoro di grafico) penso a nuove composizioni oppure ascolto pezzi di artisti, nuovi e vecchi, di tutto il mondo e di tutti i generi.
Come hai lavorato alla composizione di Abril e Interludes?
Per Abril è stato un processo di “apprendimento e realizzazione” allo stesso tempo. Quando ho cominciato a registrarlo non sapevo bene cosa stessi facendo (né che quelle canzoni avrebbero dato vita ad un album) e quando l’ho finito, dopo circa 4 anni, avevo imparato a mixare e a registrare bene. E’ stato un processo di scoperta della musica sotto tutti gli aspetti e, allo stesso tempo, della “mia” musica. L’album è stato interamente registrato a casa mia.
Invece per Interludes è stato un po’ l’opposto. Avevo un’idea molto chiara del tema, del formato e dell’atmosfera dell’EP, volevo allontanarmi dal primo album prendendo tutte le decisioni in anticipo. Interludes è stato registrato in studio a Parigi con un amico (Jonathan Attard) al missaggio e credo che la città influenzi molto l’atmosfera calma e riservata dell’EP.
Quali sono le tue influenze?
Ci sono degli artisti che saranno sempre di ispirazione per me: Jeff Buckley ed Elliott Smith per la malinconia e la bellezza delle loro canzoni; Caetano Veloso e Chico Buarque perché tutti i musicisti brasiliani sono influenzati da questi artisti che hanno consolidato la nostra musica; Portishead e Massive Attack perché sono un grande fan del Trip-Hop e lo ascolto spesso.
Parlami della canzone “Contemplo o lago mudo“
L’ho composta molto tempo fa (sono passati più di 5 anni credo) un po’ per caso. Con un mio amico musicista (Pery Sodré) avevamo deciso di comporre una canzone alla settimana ognuna con una poesia che ci piacesse come punto di partenza, di cui qualcuna di Fernando Pessoa e altre di Carlos Drummond (grande poeta brasiliano). Ne avevamo fatte tre o quattro, poi smettemmo e le dimenticammo. Due anni fa le ho ritrovate e ho deciso di riprendere solo quella. “Contemplo o lago mundo” è stata la canzone da cui è partito tutto l’ep Interlude. Questa poesia mi commuove sempre di più col passare del tempo, molte poesie di Pessoa mi fanno lo stesso effetto.
Le tue canzoni sono in free download, qual è il tuo rapporto con internet?
Sono molto favorevole alla musica libera e gratuita, per un artista che non è molto conosciuto non ha senso bloccare l’accesso alle proprie canzoni. Mi rende felice il fatto di vedere che le persone scoprano le mie canzoni perciò facilito questa cosa al massimo. E internet è il modo migliore per farlo. Scarico molta musica, sarebbe da ipocrita farsi pagare per delle canzoni quando le scarico gratuitamente.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Registrare un nuovo EP di cinque canzoni per adesso, ancora senza titolo, che dovrebbe essere pronto per la fine dell’anno. Sarà totalmente diverso dall’ultimo e vedrà la presenza di molti sintetizzatori e bassi. Provo a fare qualcosa di più energico anche se è duro per me.
Verrai in Italia?
Lo spero, mi piacerebbe molto! Ma mi sono appena trasferito a São Paulo e mi preparo per fare dei concerti in Brasile nei primi mesi dell’anno prossimo, perciò i concerti all’estero sono ancora lontani per me.
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